venerdì 4 settembre 2009

TARSU, DEPURAZIONE, FOGNATURA, ACQUA....CITTADINI ORGANIZZATI E' MEGLIO!
Dopo un periodo di sospensione delle pubblicazioni e una rettifica parziale della mission dello studio (un'attenzione particolare viene riservata alle numerose lamentele degli utenti rispetto a riscossioni coatte di tariffe, tasse, sanzioni amministrative e recuperi non dovuti da parte di enti a rilevanza pubblica o a regime ormai quasi privato), ripartiamo con una serie di articoli e notizie per gli utenti e i cittadini, che soprattutto in questo periodo di crisi, avvertono l'esigenza di una tutela maggiore dei propri diritti a tutti i livelli, sia pubblico che privato. Bonifica Agro nocerino sarnese, Tassa per la Depurazione e Fognatura,Tassa di circolazione, Tarsu, ICI, Gas, Acqua, contravvenzioni ecc. diventano un vero e proprio incubo per le famiglie e sopratutto per gli anziani, nel momento in cui questi servizi vengono affidati ad enti a partecipazione comunale (spesso società per azioni con la partecipazione di privati interessati al profitto più che alla efficienza del servizio, o a favorire assunzioni clientelari al di fuor della Pubblica Amministrazione) non preparati ad una gestione efficiente ed efficace del servizio. Ricorsi in commissione tributaria, ricorsi in via di autotutela agli enti di gestione, ricorsi al Giudice di Pace, inseriti nell'ambito di un'azione più ampia di tutela del cittadino, che attravero una maggiore sensibilizzazione sembra rendersi conto della necessità di forme più organizzate di collaborazione (quali comitati, associazioni e gruppi di lavoro), possono sicuramente garantire una tutela più efficace dei diritti violati. Importanti in questo senso le ultime pronunce della Cassazione o della Corte costituzionale in materia, che fanno finalmente chiarezza su alcuni aspetti delle tariffe che a vario titolo questi enti applicano ai cittadini-utenti (spesso in modo illegittimo in quanto contenenti voci illegittime o non dovute).
Avv. Michele Antonio Giliberti

LA TARSU NON E' ASSOGGETTABILE AD IVA
La tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, è il tributo che i Comuni applicano sulla base del costo totale del servizio di raccolta e successivo smaltimento dei rifiuti usando come parametro la superficie dei locali di abitazione e di attività dove possono avere origine i rifiuti.
Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha stabilito chel’IVA del 10%, normalmente addebitata sulle bollette della tassa sui rifiuti, è illegittima. La Corte di Cassazione, allineandosi con l’orientamento degli altri Paesi dell’Unione europea, ha stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, è una tassa e non una tariffa e pertanto non è addebitabile l’IVA.
Tale importante decisione si traduce nella facoltà per i contribuenti di richiedere ai Comuni impositori la restituzione delle somme indebitamente versate a titolo di imposta sul valore aggiunto (Iva) sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti negli ultimi dieci anni.
Procedura di ricorso e rimborso IVA
Con in mano la prova del pagamento negli ultimi dieci anni della Tarsu sulla quale è stata calcolata la voce Iva al 10% , potrete richiederne il rimborso. Inizialmente è sufficiente, anche con l’aiuto di un legale di fiducia, diffidare l’amministrazione comunale a tale adempimento.

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