sabato 5 settembre 2009

Sentenza Corte Costituzionale: illegittimità canone di depurazione.

sabato 5 sttembre 2009 Avv. Michele Antonio Giliberti.

La Corte Costituzionale con la sentenza n° 335 dell’11/10/2008 ridisegna, il rapporto tra aziende di servizio e consumatori. Il Giudizio ha avuto ad oggetto il contestato canone di depurazione, stabilendo il principio, che, se nel Comune di residenza non sono attivi depuratori per le acque reflue, la quota della bolletta destinata alla depurazione non deve essere pagata dai cittadini.

La Corte Costituzionale, chiamata a giudicare la legittimità del pagamento della quota di depurazione nelle bollette dell’acqua, a seguito del ricorso presentato da un cittadino contro le somme versate alla azienda di erogazione della fornitura idrica per un servizio non reso, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall’art. 28 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»; ha dichiarato, altresì, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l’illegittimità costituzionale dell’art. 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi».

Nella fattispecie la Corte ha stabilito che la quota in questione richiesta sinora a tutti gli utenti della fornitura idrica, a seguito della sentenza della Cassazione n. 96 del 04/01/2005, non configura una tassa ma il corrispettivo di un servizio il quale, nei casi in cui manchino gli impianti, non viene erogato. Tutto ciò viola l’articolo 3 della Costituzione in quanto discrimina chi paga la tariffa senza ricevere in cambio il servizio. Alla luce della presente pronuncia lo Studio Legale Giliberti & Partners, sin da subito chiederà chiarimenti alla Irno Service S.p.a. di Solofra, in merito al versamento del canone di depurazione, insieme a tutti gli strumenti idonei all’eventuale recupero delle somme ingiustamente versate dagli utenti alla voce quota depurazione e fognature, nei comuni in cui non vi sono i relativi impianti. E' stato attivato un settore dello studio che si occuperà di istruire anche eventuali ricorsi per i danni patrimoniali e non, arrecati ai cittadini per il cattivo funzionamento del servizio di riscossione e imputazione dei pagamenti. Diversi sono i disagi arrecati agli utenti dall'inizio dell'anno, con continue e pressanti richieste di pagamento, dietro front e scarsa competenza degli enti di gestione dei vari servizi (Acqua, gas, depurazione ecc.).

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